L’aria negli spazi chiusi è quella maggiormente inquinata
Respiriamo 20.000 volte al giorno inspirando 12.000 litri d’aria.
Eppure diamo troppo poca importanza alla qualità dell’aria negli ambienti in cui viviamo
Correlazione tra umidità e virulenza
In un ambiente secco, con un tasso di umidità del 20%, come spesso abbiamo d’inverno con il riscaldamento acceso, i virus infettivi rilasciati dopo un colpo di tosse restano sospesi nell'aria fino a 4-5 ore.
Infatti il cosiddetto bio-aerosol, ossia l'emissione di micro-particelle di saliva in cui può essere trasportato il virus, è di dimensioni minori in condizioni di aria secca, potendo così persistere più a lungo nell'aria.
Al contrario, in condizioni di corretta umidità relativa, le goccioline respiratorie assumono più acqua, divenendo quindi più grandi e pesanti, e permangono per minor tempo sospese nell'aria
Diversi studi confermano che i virus in generale, coronavirus incluso, sono presenti e “viaggiano” sulle polveri sottili che diventano potenziale “vettore” di epidemie.
Scopri di più