Aria ed ambienti sani, un bisogno primario
Respiriamo 20.000 volte al giorno inspirando 12.000 litri d’aria. Eppure diamo troppo poca importanza alla qualità dell’aria negli ambienti in cui viviamo
L’aria negli spazi chiusi è quella maggiormente inquinata.
Trascorriamo il 90% del nostro tempo in spazi chiusi, dove la qualità dell’aria è spesso pessima.
In 10 metri cubi d’aria dell’ambiente sono presenti fino a 20 milioni di particelle.
A titolo di confronto l’aria nelle strade può essere fino a 20 volte meno contaminata.
L’agenzia americana di protezione ambientale EPA classifica l’inquinamento negli spazi chiusi come uno dei cinque maggiori rischi ambientali per la nostra salute.
Secondo l'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) in Italia ogni anno sono oltre 60 mila le morti premature correlate all'inquinamento atmosferico da PM 10,PM 2,5 e ossidi di azoto.
Benessere e rendimento
La qualità dell’aria si misura in base alla sua corretta composizione : umidità, temperatura e contenuto ridotto di particelle nocive e gas sospesi in essa.
L’aria troppo secca ed inquinata con sostanze nocive rende più difficile l’assorbimento di ossigeno compromettendo il nostro benessere e rendimento.
Il carico di agenti inquinanti e l’umidità dell’aria sono strettamente correlati. Quanto più secca è l’aria, tanto più a lungo possono rimanere sospesi nell’aria batteri e virus, particelle di sporco e polveri fini, acari, peli di animali ed allergeni come pollini.
Al contrario, aria troppo umida può favorire la formazione di muffe che possono compromettere la salute.
Correlazione tra umidità e virulenza
In un ambiente secco, con un tasso di umidità del 20%, come spesso abbiamo d’inverno con il riscaldamento acceso, i virus infettivi rilasciati dopo un colpo di tosse restano sospesi nell'aria fino a 4-5 ore.
Infatti il cosiddetto bio-aerosol, ossia l'emissione di micro-particelle di saliva in cui può essere trasportato il virus, è di dimensioni minori in condizioni di aria secca, potendo così persistere più a lungo nell'aria.
Al contrario, in condizioni di corretta umidità relativa, le goccioline respiratorie assumono più acqua, divenendo quindi più
grandi e pesanti, e permangono per minor tempo sospese nell'aria
Diversi studi confermano che i virus in generale, coronavirus incluso, sono presenti e “viaggiano” sulle polveri sottili che diventano potenziale “vettore” di epidemie.
Quando l’aria è sana
Un’umidità dell’aria tra il 40 e 60% nei locali chiusi è ideale per la nostra salute.
La sospensione nell’aria di agenti patogeni e particelle di polvere saranno ridotti al minimo.
La capacità infettiva di virus si riduce in modo significativo, fino all’80%, in ambienti domestici con umidità relativa tra il 40 e 60%.
Respirare aria asciutta può causare essicazione della mucosa nasale rendendo l’organismo più suscettibile alle infezioni da virus respiratori
L’esposizione a lungo termine all’aria asciutta può influenzare la crescita di virus nel tratto respiratorio superiore e può effettivamente svolgere un ruolo nella stagionalità influenzale